N° 131 - Febbraio/Marzo 2008
Il 12 febbraio potrebbe essere ricordato, se la fortuna e la giustizia c'accompagnano, come una pietra miliare nella difesa dei diritti umani. Il contesto: è stato l'ultimo giorno del termine che hanno avuto i cittadini e le cittadine colombiane, persone naturali o giuridiche, per "difendere o impugnare" la costituzionalità dell'Accordo di promozione commerciale tra la Repubblica di Colombia e gli Stati Uniti d'America, i suoi protocolli aggiuntivi ed i suoi intendimenti, sottoscritti a Washington il 22 novembre 2006, e la Legge 1143 del 4 Luglio 2007, che approva l'accordo stesso, davanti alla Corte Costituzionale.
In mezzo al maneggio dei mezzi di comunicazione, il divenire di interessi e di notizie che ogni giorno demoralizza fino ad al più ottimista in Colombia, il processo giuridico e politico sul paramilitarismo è passato al terzo posto. Tuttavia, da dicembre a metà di febbraio, molti avvenimenti permettono di vedere come il verme del potere e della violenza, prodottosi dentro la frutta dello Stato, abbia mangiato il suo proprio creatore.
N° 130 - Gennaio/Febbraio 2008
Álvaro Uribe ha mentito. Ed una verità è venuta a galla: per los Llanos e la selva orientale in nessun momento di dicembre cessarono i combattimenti. Una volta riottenuta la libertà nel dipartimento del Guaviare, l'ex rappresentante Consolo González ha dichiarato: "Il 21 dicembre abbiamo cominciato a camminare verso il posto dove ci avrebbero liberato e abbiamo camminato quasi 20 giorni. In quel periodo ci toccò correre varie volte perché gli operativi militari erano molto vicini."
Col Codice delle Miniere approvato dal Congresso (Legge 685 del 2001), il territorio nazionale è entrato in una grande contrattazione. La febbre dei minerali, ora con valori strategici per il capitale, si estende in lungo e in largo per il paese. Al suo passo, la violenza aumenta, e lo Stato chiude occhi e orecchie
N° 129 - Novembre/Dicembre 2007
Chiaroscuri del PDA. I dati che emergono dalle elezioni svoltesi in Colombia il passato 28 ottobre sono crudi. Da un lato il Polo Democratico Alternativo porta a Bogotà un duro colpo all'uribismo: non solo conserva il comune ma duplica la sua presenza nelle Giunte Amministrative Locali dove passa da 31 a 62 edili. Tuttavia questo fatto non è sufficiente perché questo novello partito sia coeso come forza nazionale e come potente calamita per attrarre (e rompere), con facilità, i settori dell' establishment. Il suo trionfo nel dipartimento di Nariño completa il suo panorama di forza in costruzione, con sede in un'altra regione, una dove sono stati forti i movimenti sociali, ma inoltre, di gran importanza trovandosi alla fontiera con l'Ecuador, un paese in transizione politica e di potere
La relazione della Commissione di Diritti umani dell'OEA (CIDH) * * lo dice col linguaggio diplomatico di rigore, ma non lascia dubbi: il processo di smobilitazione dei gruppi paramilitari in Colombia ha seri problemi.
N° 128 - Ottobre/Novembre 2007
Promulgo queste leggi per evitare che il forte opprima il debole. Hammurabi, re di Babilonia. La forma in cui si sta trattando oggi il conflitto in Colombia, ridotto a un irrisolvibile accordo umanitario, non è precisamente la miglior lezione di genio politico data dagli interessati e in particolare da coloro che sono incaricati di condurre i destini del paese, ovvero di procurare ai propri governati il maggior tenesse possibile.
Il passato 7 ottobre si è realizzato il referendum sul TLC con gli Stati Uniti. Contro tutti i pronostici, avvalendosi dei grandi mezzi di comunicazione, della manipolazione, e della paura infusa nella popolazione, la campagna per il SI vince con un margine ridotto. Vittoria di Pirro che divide la Costa Rica e lascia grandi insegnamenti per la regione. "La calunnia è un venticello…" Il barbiere di Siviglia
N° 127 - Settembre/Ottobre 2007
Ora che gli idrocarburi sono in via di estinzione, gli agrocombustibili sembrano essere la soluzione. Per lo meno quanto dice il mediatico Ministro dell'Agricoltura, Andrés Felipe Arias. Il progetto di legge 113/06, in presentazione alla Camera dei Rappresentanti, così lo enfatizza. Sarà davvero così bello?.
Nella seconda settimana di settembre ha fatto notizia una supposta divisione del Polo, propiziata dalle dichiarazioni del senatore Petro, secondo le quali manca una condanna esplicita alle FARC. L'accusa è falsa. È evidente che si tratta, con l'appoggio dei potenti mezzi di comunicazione, di forzare un allineamento con propositi elettorali sulla base di una discussione ugualmente falsa. Senza dubbio, il Polo è obbligato a trovare un'identità politica, però il punto delle definizioni non è lì. Una simile pressione tendenziosa è deplorevole, e irresponsabile il suggerimento. Nel passato costò la vita di migliaia di dirigenti popolari. Per lo più, sono molti quelli che desiderano plasmare il Polo secondo le proprie necessità e interessi. Scandalo a parte, quello che conviene è cominciare la discussione vera
N° 126 - Agosto/Settembre 2007
È l'unico programma strategico del Presidente Uribe. Il compromesso non è di oggi, ma risale alla prima campagna. Anzi, ancora prima: dal mandato di Governatore di Antioquia. Per questo, scrivere un articolo o un saggio breve o lungo sulla proposta di Uribe di trasformare i delitti di associazione a delinquere, massacri e genocidi nel reato politico di sedizione non passano inosservate alcune note poste a piè pagina di tutto quello che è successo nei cinque anni dell'attuale governo. Ecco la ragione per la quale la sentenza della Corte Suprema di Giustizia, che in essa rigetta la definizione di reati politici per gli orrendi crimini dei paramilitari, è argomentata e sostenuta in 77 note a piè pagina. La questione non riguarda un paio di articoli o qualche nuova postilla del Codice Penale. Riguarda una manovra politica di grossa portata paramilitare, auspicata dal suo principale sostenitore, il presidente Uribe.
E' passato in Colombia, seppur senza gran risonanza, il Giorno Internazionale dei Popoli Indigeni. È una manifestazione in più del valore irrisorio che l'establishment riconosce a coloro che abitano queste terre da tempi immemori, gli stessi esseri umani che oggi sono baluardo fondamentale per la loro conservazione e per la costruzione di una nazione che si proietti sul piano continentale e mondiale
N° 125 - Luglio/Agosto 2007
Madrid, 5 di giugno, Casa de America, ore 20. L’ambasciatrice della Colombia in Spagna, Noemi Sanin, si dirige a un eterogeneo e nutrito auditorio di colombiani e spagnoli all’interno del convegno “Miti e realtà del conflitto colombiano”. Fa una esposizione della versione ufficiale di quanto accade in Colombia: l’economia va bene, si è recuperata la fiducia grazie alla guida del presidente Alvaro Uribe, migliora ogni giorno la copertura sanitaria e dell’istruzione, si è ricomposto il consenso basilare per la convivenza; lo scandalo dei legami tra politici e paramilitari ha permesso che si parlasse di verità, giustizia e riparazione alle vittime e, anche se ancora persistono alcuni dei fenomeni che rendono difficile la convivenza, come il conflitto armato e il narcotraffico, il futuro del paese si staglia con ottimismo.
Doloroso e annunciato. Con la tragica morte di 11 deputati del Valle che pagano il prezzo della decisione presidenziale di un "riscatto violento", molto più di sessant'anni di guerra, da Buenaventura attraverso tutto il Cañon Garrapatas è apparso un nuovo mostro spaventoso. Un mostro di "operazioni segrete" con cinque paia di occhi che giocano con la guerra.
N° 124 - Giugno/Luglio 2007
La disputa per il modello di integrazione economico e politico per tutta l’America Latina non trova ancora soluzione. Avanza su alcuni punti, ma su altri retrocede. Nella Comunità Andina, come nel lavoro di spalla durante la corrida,creduto già terminato, i toreri ritornano ai bordi dell’arena per il cambiamento terzo. Chi uscirà vincitore? Nel tercio(*) d’inizio, il presidente Uribe, tra uno svolazzo di mantelli e passi imponenti compie un prematuro giro dell’arena credendo di aver raggiunto il suo ingresso nel TLC.La Comunità Andina delle Nazioni (CAN) rimane ferma, fallita la firma dell’Arancel Externo che avrebbe conseguito il primo serio e reale passo verso l’integrazione economica.
L’ex arcivescovo di 56 anni è stato richiamato dalla Chiesa per la sua decisione di presentare la propria candidatura alle presidenziali del Paraguay. Con un supporto del 60% dei paraguaiani nelle inchieste, propone una riforma agraria e il controllo statale delle risorse naturali.
N° 123 - Maggio/Giugno 2007
Le centinaia di fosse comuni aperte commuovono. Sono le prove del massacro enorme messo in atto in molte regioni del paese. La Legge di verità, giustizia e riparazione si è presentata al paese come una legge di giustizia abbreviata in onore della pace. Però che così sia. Per fortuna, alcuni elementi mostrano quello che comincia ad essere. Perché non solo cominciano a confessare alcuni protagonisti, ma anche appaiono quelli che adottarono e coprirono, e si beneficiarono del crimine all’ingrosso. Finalmente risponderanno i politici accusati di parapolitica e crimini. La Giustizia cammina sul filo della coltello. Scopre e castiga... o lo fa a metà.
Un processo, con pochi antecedenti in Colombia, prende forma: il Referendum per l’acqua come diritto fondamentale. Le sue origini si situano nella campagna “per il diritto all’acqua” guidata negli ultimi due anni da Ecofondo, e nelle lotte che in tutto il continente si combattono per lo stesso diritto. La campagna ha permesso di riconoscere i tantissimi acquedotti municipali che grazie all’iniziativa e all’amministrazione locale già esistono nel nostro paese. Nella difesa di se stessi e del territorio nel quale si trovano, nelle tariffe veramente accessibili a tutti i cittadini, nella concezione dell’acqua come bene pubblico, risiedono alcune delle caratteristiche affinché sorga e si sviluppi un movimento sociale di grandi potenzialità. Una sfida veramente di alto livello con i difensori dello Stato privatizzatore. Di seguito, alcune tesi ricavate da questa realtà.
N° 122 - Aprile/Maggio 2007
Il mondo del lavoro continua a deteriorarsi. Strade piene di donne e uomini che, nonostante le proprie capacità, devono ricercarsi per il pane delle proprie famiglie. Imprese in cui i sindacati sono illegali. Attivisti perseguitati e privati del posto per aver reclamato giustizia. Campesinos e lavoratori agricoli sfollati. Milioni di disoccupati che vanno da una fabbrica all'altra alla ricerca di una speranza. Questo primo maggio invita tutti a riflettere sul mondo del lavoro e a precisare azioni comuni per superare la paura e il conformismo che regnano tra milioni di lavoratori non sindacalizzati.
Il 2 aprile scorso, Desde Abajo presentò il libro di José Aristizabal "Metamorfosis: Guerra, Stato e Globalizzazione in Colombia". Attraverso una reciproca assistenza e un piacevole dibattito tra il suo autore, Gustavo Petro ed Hector-Leon Moncayo, si presentò al pubblico colombiano questa interessante analisi sul conflitto che patiamo nell'angolo nord dell'America del Sud. Di seguito, alcune opinioni del leader del Eln di altri tempi. Nel suo libro "Metamorfosis: Guerra, Stato e Globalizzazione in Colombia", Josè Aristizabal analizza come l'inserimento del paese nella globalizzazione ha trasformato, prolungato e degradato il conflitto, e mostra possibili percorsi per superare la violenza e avanzare verso la pace. "La società civile deve esigere la pace, costruirla dal basso, nelle comunità, nei municipi, nei departamentos", precisa il suo autore, attualmente esiliato in Spagna e di passaggio in Colombia per presentare la sua opera
N° 121 - Marzo/Aprile 2007
Per mano di un governo che non garantisce gli interessi del popolo, si annuncia la svendita di nuove centrali elettriche. Prima di questo, gli annunci del fenomeno del Niño fanno sì che i portafogli dei generatori di energia incrementino a costo di rompere quelli di milioni di colombiani. La storia si ripete, fino a quando?
Si avvicina il finale. Dell'iter del Trattato di Libero Commercio (TLC), non della lotta. Nel bene e nel male. Al momento si trova al congresso. Spinti dalla pressione sociale, i suoi difensori ufficiali non hanno potuto eludere il dibattito. I loro "amici", dagli Stati Uniti, non danno segnale di aiutarli. È possibile seppellirlo. Sarebbe una vittoria per i settori popolari. La storia, in un certo senso, non smette di appassionare
N° 120 - Febbraio/Marzo 2007
Nel 1962, una missione dell'Esercito degli Stati Uniti capeggiata dal generale Yarbourough visitò la Colombia. I suoi insegnamenti, applicati tra 1977-2006, anni di terrore in Colombia, rimasero scritti nel manuale "Operazioni contro le forze irregolari" delle FF.AA.,quando ancora non esisteva la guerriglia. Bisogna scoprire cosa si nasconde sotto.
La fotografia della stampa che ho davanti ai miei occhi sembra convenzionale. È quella di un personaggio elegante che posa in abito da dirigente, serio ed attento alla macchina fotografica. L'abito scuro a righe, di buon tessuto, sembra tagliato su misura, così impeccabile si adatta al corpo del suo padrone, e la cravatta può essere di Gucci o di Givenchy. Ciò che è sicuro è che si tratta di una marca esclusiva.
N° 119 - Gennaio/Febbraio 2007
Una bambina morta di fame a Bogotà. Il fenomeno non è unico né occasionale. Nell'ultimo anno sono morte per la stessa causa 25 piccoli in tutto il paese. Per alcuni le morti si spiegano con la disattenzione dei genitori, la trascuratezza nelle loro case, o a causa di pratiche rituali delle famiglie dei bambini, alcuni di essi di provenienza indigena. Ma la realtà è un'altra.
La prigione è un spazio in cui si produce una cultura propria e particolare, costante, che dirige coloro i quali lì abitano. Per questo, ogni nuovo internato deve imparare le regole, incominciando dalle parole, poiché definiscono il suo mondo.
N° 118 - Novembre/Dicembre 2006
Sconcerto? Rabbia? Preoccupazione? Indignazione? Dubbio? Certezza? Indifferenza? Schifo! Queste sono alcune delle sensazioni che può sentire un cittadino qualsiasi nel venire a sapere la notizia che informa sull'ordine di cattura, emesso dalla Corte, verso tre congressisti in carica, per il loro coinvolgimento con il paramilitarismo.
La dodicesima edizione di Rock al Parco a Bogotà, celebrata tra il 14 e il 16 ottobre scorso, ha contato sulla presenza del compositore e cantante Manu Chao. Di origine francese, ma ha passato tutta la vita in Spagna, l'interprete dei migranti, dei sudamericani, ha dato un tono alto all'evento di massa che anno dopo anno raggruppa migliaia di giovani e amanti del rock e delle sue nuove tendenze.
N° 117 - Ottobre/Novembre 2006
Assassini politici. Detenzioni massive ed arbitrarie. Torture e trattamenti crudeli. Sparizioni forzate. Perquisizioni. Segnalazioni. Procedimenti giudiziari ed accuse infondati. Picchetti permanenti e limitazioni alla mobilità. Violazioni. Utilizzo delle scuole ed delle abitazioni come trincee per la forza pubblica. Come successe in altri tempi, a causa dell'invasione del loro territorio da parte di forze extraterritoriali, sottomessi a schiavitú e servilismo, ora gli indigeni, sopravvissuti a quelle orribili giornate, sono nuovamente costretti a sottomettersi alla violenza.
Nella commissione Quinta del Senato, con discutibili procedure e maggioranza minima, sono stati approvati circa 140 articoli degli oltre 160 che compongono la Legge di Sviluppo Rurale o Statuto Rurale. Questo progetto, il più sviluppato nell'agenda del secondo governo di Uribe, concretizza l'intervento dello Stato nell'ordinamento del settore agricolo colombiano secondo il TLC e con gli aggiustamenti realizzati nelle aree rurali della Colombia negli ultimi venti anni, durante i quali sono state sfollate 3,6 milioni di persone, l'82% nell'ultimo decennio. La produzione di "beni commerciabili a lento rendimento, boschi e servizi ambientali" e "l'aggiustamento radicale" dell'economia rurale sono le direttrici di questo Statuto .
N° 116 - Settembre/Ottobre 2006
Il passato 2 di luglio il Messico si è spaccato pubblicamente. Si è consumata una frode elettorale per ostacolare l'accesso di Andrés Manuel López Obrador, candidato della sinistra, al governo nazionale. Il 6 settembre, quando il Tribunale Federale Elettorale ha validato la vittoria alle presisidenziali di Felipe Calderón, candidato della continuità, si è sancita la polarizzazione sociale.
Il dipartimento di Nariño, ubicato nella zona sud-owest del paese, rappresenta un caso eclatante di povertà. La fame e la miseria si estendono per i suoi 33.265 chilometri come un serpente velenoso. I nariñenses si mettono a ridere quando ascoltano i discorsi della Casa presidenziale nei Consigli Comunitari, sul "paradiso" di prosperità ed abbondanza in cui vivrebbero, in questi primi anni del ventunesimo secolo. Vediamo dunque qual’è il lugubre quadro che produce desolazione e lacrime dovute alla sofferenza che soffrono migliaia e migliaia di umili esseri umani.
N° 115 - Agosto/Settembre 2006
Continuo. Profondo. Così è e così si mantiene la tragedia degli sfollati interni in Colombia. L'episodio della località di Bosa, in Bogotà, che dal 12 di Luglio vede 500 famiglie obbligate ad occupare un parco e lì sopportare più di 40 giorni di penurie, è un piccolo esempio di quello che la propaganda ufficiale occulta.
Tanto grande è il talento dei bambini quanto remunerativo è il business dell’industria dell’intrattenimento. Lo sforzo dei più piccoli fa guadagnare grandi cifre. Il tutto grazie a un format televisivo furbo che confonde perfino le campagne contro il lavoro infantile.
N° 114 - Luglio/Agosto 2006
Il secondo governo del presidente Álvaro Uribe Vélez implicherà un nuovo livello di crisi nazionale. Il suo piano strategico, contenuto in documenti come il piano del 2019, mira ad annichilire gli aspetti più avanzati della costituzione del 1991, a estendere la militarizzazione del Paese e a mettere in pratica il trattato di libero commercio, tra gli altri elementi un modello nettamente autoritario sul piano politico e profondamente regressivo sul quello sociale.
Il rapporto parla chiaro “La crescita economica colombiana è diseguale. I profitti delle imprese (1999-2004) sono cresciuti più dei salari, il settore finanziario ha subito ulteriori concentrazioni, la distribuzione della terra è peggiorata, le tasse sono più regressive, etc. . Nel frattempo, l’occupazione cresce a fatica a dispetto della popolazione. E i costi del lavoro sono diminuiti in termini reali”.
N° 113 - Giugno/Luglio 2006
Il Vertice sociale e politico, riunito a La María (Piendamó – Cauca), dal 15 di al 20 maggio, e accompagnata con impegno dal movimento contadino dei dipartimenti del Cauca, Putumayo, Valle del Cauca y Nariño, che lancia importanti lezioni. Il dibattito è uno strumento per l’articolazione di propositi, metodi e azioni dell’intero movimento sociale e politico.
Ottenute 13 rielezioni al Senato e alla Camera (marzo 2006) e con il miraggio che nel 2010 sarà tutta un’altra storia, senza unità di governo e di potere, nessuno: né il ristretto Polo, né il Candidato, l’astensione attiva, il conseguente liberalismo, la fratellanza internazionale, i passi avanti del movimento sociale, i fattorini del patriottismo militare, l’insorgenza, la maggioranza degli oppressi, né il 76% della popolazione, nessuno ha agito come avrebbe dovuto. In ogni caso, si è aperto il Terzo Turno elettorale
N° 112 - Maggio/Giugno 2006
Limitato, però attivo e dinamico. Ancora prostrato per le cruente conseguenze del lungo periodo di terrore che colpiscono la sua organizzazione e direzione, il movimento sociale colombiano, con al buona notizia del rinnovamento della leadership politica – ancora precario – ad ogni modo, mette tutte le forze in campo per impedire che l’autoritarismo si insedi alla Casa de Nariño.
Il prossimo 9 giugno ha inizio il gioco più globalizzato del mondo. E’ tutto pronto, le multinazionali sono pronte per la presentazione dei loro prodotti su ogni singolo televisore nel mondo. Noi amanti del calcio ci apprestiamo a guardare i tiri e i gol, a trasformarci in cronisti sportivi e a fare scommesse. Riorganizzeremo i nostri orari di lavoro…la festa sta per cominciare. Dimenticheremo temporaneamente i problemi e faremo scommesse sul futuro campione. Chi sarà il vincitore?
In Colombia, tra il 1991 e il 2005, i suicidi sono aumentati del 195%, passando dai 605 a 1.786 casi l’anno. Nel 1999 le autopsie per suicidio hanno raggiunto il tetto del 245% rispetto all’anno base di riferimento. Nel periodo analizzato il numero di abitanti è aumentato del 28,3 %, il che significa che i suicidi sono cresciuti a una velocità di 9 volte superiore a quella della crescita della popolazione (tabella 1). L’aumento dei suicidi tende a concentrarsi tra le età più basse, il che significa che i nostri giovani si stanno ammazzando. Perché?
N° 111 - Aprile/Maggio 2006
Mercoledì 8 marzo 2006 e la Festa della Donna a Bogotà non fa eccezione. L’Università Nazionale è affollata. Gli animi si sono scaldati: la riforma dell’educazione superiore intende ridurre a tecnologia l’educazione impartita sino ad oggi. Il Trattato di Libero Commercio, sottoscritto con gli Stati Uniti contro la volontà di ampi settori della società, è parte della contestazione. Ore 3:00 del pomeriggio l’Esmad (squadre antisommossa della polizia colombiana) reprime una protesta studentesca nata nelle strade. Ore 3:30 viene ucciso lo studente di Umanistica e Lingue, Oscar Leonardo Salas Angel. Il “gattino”, com’era chiamato in famiglia. Il 15 gennaio aveva compiuto 20 anni. Un altro crimine che resterà impunito?
All’inizio di aprile si è tenuto a Bogotà il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP), per giudicare le multinazionali CocaCola, Nestlé e Chiquita accusate di sfruttamento della mano d’opera e di responsabilità nello sterminio e persecuzione dei movimenti sociali e dei loro leader. Alla fine, nelle accuse mosse alle multinazionali e agli stati loro complici, è stata riconosciuta l’origine dei problemi di cui soffrono i lavoratori e la società colombiana in generale.
N° 110 - Marzo/Aprile 2006
Gli occhi dei colombiani restano fissi sulla scena elettorale, lasciando da parte i reali risultati della smobilitazione paramilitare. Da quando è iniziato il processo di smobilitazione – nel novembre del 2003 – sono stati presentati 27 leggi di presunta smobilitazione, che coinvolgono oltre 25.000 combattenti. Pochissimi sono a conoscenza di questi gravi dati, nonostante gli organismi per la tutela dei diritti umani e le entità internazionali abbiano emesso numerosi documenti che mettono in luce l’impunità sotto la quale si sta portando a termine questo processo.
Dobbiamo continuare ad analizzare la congiuntura politica. Quella del momento attuale ci insegna che la resistenza e la sconfitta degli obiettivi antimperialisti sono poco probabili nel contesto latinoamericano